di Percy Cabello
CNet News pubblica una lunga e interessante intervista a Joe Hewitt, uno dei fondatori del progetto Phoenix insieme a Blake Ross e David Hyatt. Phoenix si sviluppò e cambiò il proprio nome due volte per poi diventare l'odierno Mozilla Firefox.
Nell'intervista, di cui riportiamo sotto la traduzione in italiano, si parla degli albori di Phoenix, della nascita di Parakey e della recente acquisizione da parte di Facebook. Inoltre, si svelano i dettagli dell'estensione Firebug e dell'ultima creazione, la iUI - da un progetto nato in una notte al prodotto consigliato da Apple per lo sviluppo delle applicazioni per l'iPhone.
D: Ci può raccontare la strada che l'ha portata alla Silicon Valley?
Hewitt: Tutto cominciò quando arrivai quaggiù sette anni fa. Ero cresciuto nel New Jersey e venni qui per unirmi all'emozionante movimento del software della Silicon Valley. Nel 2000 iniziai a lavorare per Netscape, proprio nel periodo in cui stavano rapidamente andando in rovina. Quando arrivai, mi misero all'opera su Netscape 6, che era un disastro immane. Davvero una bella lezione per un giovane programmatore, penso di aver imparato come non fare le cose. Lavorai su Netscape 6, poi su Netscape 7 e quindi, due anni più tardi, AOL chiuse l'intera operazione e mandò tutti a spasso. Riuscii a non farmi cacciare e rimasi là per circa un altro anno, ad occuparmi di svariate altre cose. Un anno dopo, fondai Parakey con Blake Ross, una piccola società start-up che è stata acquistata da Facebook il mese scorso.
E Firefox?
Ah! Dimenticavo Firefox. Era il mio ultimo periodo in Netscape, nel 2002, quando tutto era nel caos più totale e tutti sapevano che era praticamente finita. Così potemmo lavorare su qualunque cosa volessimo per circa sei mesi e alcuni di noi dissero: "Hey, perché non creiamo il browser?". Avevamo sempre voglia di creare e non prendevamo più ordini né da Netscape né da AOL. In quei mesi, io e gli altri ragazzi, Blake Ross e Dave Hyatt, lavorammo per far partire il progetto.
Ma non sembra che Firefox sia una cosa così piccola!
No, non lo è. A me sembra piccola perché iniziai lavorarci sopra due anni prima che diventasse così famoso. All'epoca era chiamato Phoenix e per noi era solo un passatempo. Quando Mozilla divenne una fondazione indipendente, presero la decisione di passare a Firefox e trascorsero due anni, in pratica, nel renderlo un prodotto completo e più rifinito, ma io non ero coinvolto. Fui più coinvolto nella genesi, prendendo quel browser di Mozilla e togliendone un sacco di immondizia e aggiungendoci alcune funzionalità che pensavamo fossero utili come il completamento dei moduli, le barre degli strumenti personalizzabili e la barra di ricerca di Google.
Dopo Netscape e la creazione del browser Firefox, lei e Blake Ross fondaste Parakey.
L'idea dietro Parakey fu quella di voler creare qualcosa che, credo, guardando al passato era qualcosa di simile a Facebook. Ci concentrammo molto sul personal publishing, per consentire alla gente, specialmente alle generazioni più anziane, di poter creare dei siti web davvero belli utilizzando il materiale in cui erano più interessati: foto, calendari e cose del genere. Volevo rendere quell'esperienza davvero semplice. Sotto vari aspetti, affrontammo la cosa come fa Apple, cioè fummo molto concentrati sul mezzo e sull'individuo e non troppo concentrati sulla rete. Una delle cose che adoro nell'essere a Facebook è che qui hanno già questa rete bellissima e possiamo fare cose fantastiche che altri si sognerebbero. Come ci sarebbe piaciuto fare alla Parakey.
E poi la vendeste.
Quando si ha in mano la propria start-up, ti piace la libertà e il controllo e non ci vuoi rinunciare. All'inizio, quando spuntò quest'idea, dicevo: "No, questa è la mia azienda, Facebook non prenderà la mia azienda, la mia bambina". Ma è stata un'ottima decisione e qui ho la stessa libertà di prima, che ci crediate o no.
Lei ora è circondato da altre persone. Dev'essere diverso.
Per la verità, da quando siamo qui, vedo più Blake Ross ora di quanto non l'avessi visto prima in vita mia. E' un'energia divertente ma piuttosto tranquilla, adesso. Lei dovrebbe essere qui alle 9 di sera, è allora che ci si diverte. Sono tutti giovanissimi. Nell'ultima grossa azienda per cui ho lavorato, AOL, ero il più giovane e tutti erano molto più vecchi di me. L'età massima in quelle aziende era poco più di quarant'anni persino nella programmazione, ma qui penso che l'età media nel team di sviluppo sia probabilmente di 22 o 23 anni. Sono tutti ragazzi appena usciti dalla scuola e alcuni di loro hanno addirittura abbandonato gli studi per venire qui. E' molto divertente, mi ricorda la mia esperienza al college. Mi fa sentire di nuovo giovane.
Lei ha 28 anni?
Quasi 29.
Non avete mai lanciato nulla con Parakey. Che cosa facevate in quegli anni?
Ce la prendemmo comoda per sperimentare e realizzare cose che necessitavano di un po' più di tempo. E non provammo a spingere qualcosa sul mercato in fretta e furia perché stavamo solo provando a fare le cose giuste. In quegli anni stava esplodendo il fenomeno del Web 2.0. Blake ed io siamo abbastanza cinici per natura e pensavamo che quello che la gente stava facendo era affrettato e non ben ponderato. Stavamo aspettando di avere quel momento, quel grande successo in cui potevamo dire "questo cambierà la vita di tua madre". Probabilmente ci saremmo arrivati se fossimo rimasti indipendenti ma...
Parakey sarà inglobata in Facebook?
Bella domanda. Al momento non ne posso parlare. E' un'idea che ho in testa da anni ormai, e penso che in un qualche modo influirà su Facebook.
E si avvereranno i suoi piani per Parakey?
Penso che potranno avverarsi se Facebook ci permettesse di fare quello che vogliamo fare. Ci hanno dato quella rete da migliorare e si tratta senza dubbio di un enorme vantaggio. Ora dobbiamo solo convincere le nostre madri ad unirsi a Facebook.
Lavorava su Firebox e, contemporaneamente, su Parakey?
Firebug in realtà fu una cosa che separammo da Parakey, anche se non fu nostra intenzione quando iniziammo il progetto Firebug. Fu un mezzo per aiutarci nella costruzione di Parakey e, durante la realizzazione, mi resi conto che sarebbe diventato davvero famoso se l'avessi pubblicato. E così decisi di prendermi un po' di tempo, probabilmente a spese di Parakey. Mi presi il tempo per pubblicarlo e distribuirlo gratuitamente e fui davvero contento di aver preso quella decisione. Almeno facevo felici un sacco di persone, che avrebbe fatto grandi cose con Firebug.
Perché non l'ha trasformato in un prodotto commerciale?
Lo considerammo per un po' di tempo. Durante la realizzazione, immaginavo che forse potevo venderlo e guadagnarci qualche soldino. Ma alla fine non volevo che il business di Parakey fossero gli strumenti di sviluppo e non volevo concentrarmi su Firebug come business. Pensavo che avrebbe avuto un impatto maggiore se fosse stato gratuito e che tutti potessero usarlo. E' diventato come un bene comune. Ci sono molte altre aziende che tentano di vendere ora strumenti simili a Firebug e si può dire che il loro mercato è molto piccolo. Potrebbero fare un sacco di soldi anche in un mercato così di nicchia, non saprei. Non lavoro su Firebug da circa sei mesi ma l'ho distribuito come "second source". Si trova su Google Code e c'è qualcuno che se ne sta già occupando. Stanno sviluppando attivamente in mia assenza, penso che stiano lavorando su una nuova versione che potrebbe uscire presto.
Lei ha creato altre cose grauite per gli utenti, come la iUI per l'iPhone.
La iUI fu un avvenimento spassoso. Ancora non riesco a credere a quante persone lo stiano usando perché si trattò di una cosa fatta dall'oggi al domani. Tutti all'iPhoneDevCamp stavano impazzendo e allora domandai: "Che diavolo sta succedendo qui?". L'avevo creato la notte prima, erano le quattro del mattino e prima di svenire lo caricai nel gruppo di Google con una breve nota che diceva "eccolo qui". Quando mi svegliai il mattino dopo, era dappertutto. Non l'avevo nemmeno finito e ripulito. Non mi ero preoccupato di tutte le cose che si fanno normalmente quando pubblichi software che useranno moltissime persone. Ma credo che la gente fosse così ansiosa, e l'iPhone un oggetto così incredibile ed emozionante, che lo tennero così com'era. Anche Apple ora lo sta promuovendo, dicono alla gente di utilizzarlo. Penso che se la siano presa comoda nel realizzare qualcosa di simile, e ora sono contenti di dire alla gente di usare questo aggeggio che ha fatto un altro tizio e che forse in futuro verrà inglobato nel loro prodotto più grosso. Non so...
Molte persone sostengono che Apple avrebbe dovuto fare quello che ha fatto lei.
Mi aspettavo veramente che lo facessero, ecco perché non ho nemmeno iniziato a concepire un framework standard per l'iPhone. Pensavo che forse la settimana seguente Apple ne pubblicasse uno e quindi feci qualcosa di veloce per il DevCamp in quel weekend, solo per i miei esperimenti personali. Eccoci qua a un mese e mezzo di distanza, e la situazione è questa.
L'iPhone è stata al centro della sua attenzione anche dopo essersi unito a Facebook.
Quando arrivai là, il secondo giorno fui abbastanza libero di immergermi nell'esperienza di Facebook. In ogni caso, la cosa aveva senso perché ero così assorbito dallo sviluppo sull'iPhone da costruire Facebook per l'iPhone. Uso Facebook ininterrottamente ed era abbastanza seccante doverlo usare sull'iPhone e spostarsi a destra e sinistra per utilizzare il sito. E allora ho pensato, perché no? All'inizio non sapevo quanto sarei andato lontano. Costruii qualcosa fondamentalmente per navigare tra le foto e aggiornare il mio profilo, e dopo alcuni giorni iniziai ad esserne dipendente. Molti siti dell'iPhone sono stati finora piccoli esempi nell'universo globale del Web, come Digg e ESPN. Direi che il 95% delle cose che la gente fa comunemente su Facebook le può fare sull'iPhone. E penso che ad un certo punto, tempo permettendo, ne ripuliremo anche il resto.
Ora che ha lanciato il suo progetto, quale sarà il prossimo?
Non sto molto a contatto con il team di piattaforma. Sono davvero interessato all'esperienza globale del sito di Facebook. Blake ed io stiamo dando un'occhiata all'intero sito e quali parti potrebbero essere abbellite e quali ripensate. Mi sto concentrando veramente su questo aspetto e forse meno nei meccanismi di base della piattaforma. Mi piacerebbe poter dire di più ma non ho davvero mai lavorato prima d'ora in un'azienda in cui la gente ha a cuore quello su cui stai lavorando. Quando ero in Netscape, qualunque cosa facessimo era open source e quindi tutti sapevano su cosa stavo lavorando. Trovo un po' strano qui l'effetto tipo "palla dei pesci rossi", ma è come quando leggo i pettegolezzi su Apple: tutti adorano speculare su quello che sta facendo Apple e io adoro leggere quelle cose.
30 agosto, 2007
Intervista su CNet al co-fondatore di Firefox
Pubblicato da Vitadim*** alle 11:32
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento