30 luglio, 2007

Mitchell Baker risponde alle preoccupazioni sul futuro di Thunderbird

di Percy Cabello

Facendo seguito all'annuncio di mercoledì scorso nel quale Mozilla sta valutando delle alternative per un nuovo modello organizzativo per il progetto Thunderbird, le gente (io compreso) sta reagendo nei blog e su altri mezzi comunicativi dicendosi molto preoccupata per ciò che questo potrebbe significare per Thunderbird, come prodotto, e per Mozilla, come progetto open source.

Per fortuna, e come ci si attendeva, Mitchell Baker, amministratrice delegata di Mozilla, sta già rispondendo ad alcune di queste giuste preoccupazioni.

Innanzitutto, smentisce decisamente la teoria secondo la quale "Google voglia Thunderbird morto". Non mi era mai passato per la testa ma è comunque bello vedere che questo punto è stato chiarito.

Poi Mitchell risponde alla mia preoccupazione di come il taglio di un progetto di posta elettronica si allinei con la missione di Mozilla di potenziare Internet come piattaforma e come servizio e bene pubblico. La mia preoccupazione è nata solo dopo aver letto l'opinione del responsabile dello sviluppo di Thunderbird, Scott MacGregor, sul proprio blog.

Mitchell ribadisce che Mozilla si rivolge ad Internet e non solo al web: "La missione di Mozilla è molto ampia; ampia abbastanza per racchiudere diversi aspetti dell'interazione umana con Internet".

Dunque, come è solito in questo tipo di discussioni, non si tratta di una decisione binaria se Thunderbird sia allineato oppure no con la missione Mozilla. Invece, si tratta di capire se è il modo più efficace per Mozilla per essere coinvolta nella messaggistica Internet. E poiché esiste questo dubbio, Mozilla, per come è attualmente organizzata, potrebbe non essere l'ambiente più adatto per lo sviluppo di Thundebird. Almeno è quello che penso dopo aver letto questo paragrafo: "Stiamo cercando di capire il modo migliore per utilizzare le risorse con efficacia. Questo comprende Thunderbird, questo comprende un potenziale nuovo approccio alla posta elettronica, questo comprende nuove idee che potrebbero emergere nel tempo".

E il problema, per come Mozilla è attualmente organizzata, è l'attenzione, o la sua mancanza: "Ogni giorno il team di sviluppo può lavorare su Thunderbird, che serve a dovere i propri utenti. Oppure possono lavorare su Firefox, che tocca una zona enorme dell'industria del web, e servire una base di utenti che è almeno un ordine di magnitudo più ampia", si legge nel suo ultimo post. "Questa non è una bella situazione per Thunderbird per ottenere attenzione e impegno. Assumere nuove persone non risolve il problema e non cambia l'equazione per determinare l'attenzione relativa".

La mancanza di attenzione è una preoccupazione comprensibile per stimolare la ricerca di alternative su come preparare un ambiente adatto per lo sviluppo di Thunderbird. Ho letto da qualche altra parte che il team di Thunderbird presso la Mozilla Corporation è composto da solo 2 o 3 persone. Questi numeri evidenziano ciò a cui si riferisce Mitchell nella sua citazione precedente e quello che Scott fa notare nell'ultimo aggiornamento del suo blog: "Ad esempio, un ingegnere dedicato allo sviluppo di Thunderbird farebbe un'enorme differenza. Infatti, solo quella persona in più ci avrebbe permesso di far uscire Thunderbird 2.0 un paio di mesi prima".

Ora, ogni azienda ha un prodotto di punta. Ed è Firefox. Ma questo non significa (necessariamente) che ci si debba sbarazzare degli altri prodotti ma piuttosto creare una nuova divisione con un team di supporto diverso. Questo assomiglia alla Opzione 2: creare una società affiliata alla Mozilla Foundation che svilupperebbe e si occuperebbe del marketing di Thunderbind, disponendo del proprio team completo per garantire la giusta attenzione che si merita Thunderbird.

Sfortunatamente questo significherebbe, in alcuni casi, raddoppiare i costi: doppia contabilità, doppio ufficio legale, doppia infrastruttura IT. Che ne dite di un Mozilla Shared Sharvices? La Mozilla Corporation e la Thunderbird Corporation si impegnerebbero solamente nello sviluppo e nel marketing mentre Mozilla Shared Services fornirebbe tutti gli altri servizi di supporto. Questo inoltre faciliterebbe la possibilità per Mozilla di abbracciare nuovi progetti e distribuire le risorse in modo più efficiente, ma significherebbe anche un maggiore impegno per lanciare questa nuova organizzazione.

Ci sono ancora alcuni punti per Mitchell da coprire. Ma devo notare quanto sia unica la possibilità di partecipare in questa discussione, persino per un progetto open source, data la visibilità e la copertura mediatica di cui gode Mozilla.

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